Se oggi è più che altro conosciuto per il suo ruolo di scenografia a cielo aperto, il centro storico di San Salvatore di Sinis è stato un luogo di culto molto frequentato. La chiesa di San Salvatore, che dà il nome al posto, è la meta più rinomata dagli amanti dell’arte. Le sas cumbessias, le abitazioni locali che danno al luogo il famoso aspetto “western” sono state costruite per ospitare i pellegrini in viaggio verso la chiesa. Il primo sabato di settembre si tiene la famosa Corsa degli scalzi. Ma la città ha origini ben più antiche: è stata luogo e preghiera da millenni!

La chiesa di San Salvatore è stata costruita sui resti di un santuario preistorico scavato nella roccia, utilizzato come sede di culto nel corso dei secoli; pare che fosse una zona frequentata fin dal Neolitico. La chiesa è stata santuario, tempio in età nuragica e ricostruito come altro tempio in epoca romana. Straordinaria!

Grazie al suo aspetto particolare, questa città è stata spesso usata come teatro di posa per film di genere western, ma negli ultimi anni ha vissuto una nuova ondata di popolarità grazie a lungometraggi come “Figlia mia” di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher e “La leggenda di Kaspar Hauser”, con Vincent Gallo. Uno dei film più famosi girati in questa zona, almeno indirettamente, è “Giarrettiera Colt” di Gian Andrea Rocco; questo “spaghetti western” potrebbe essere sconosciuto ai più, ma ha fatto la storia del cinema moderno. Questo, infatti, si è scoperto essere il lungometraggio che più di tutti ha ispirato la creazione del celebre “Kill Bill” di Quentin Tarantino, che non ha mai nascosto la sua passione per il cinema italiano degli anni ’60. Questo è il motivo per cui, per i cinefili, la città è un luogo di culto!