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Cosa vedere al Museo Archeologico del Cairo

03.05.2023
Indice

Una città che non dorme mai, sospesa tra passato e futuro: questa in poche parole è Il Cairo, la capitale d’Egitto. È una destinazione molto popolare tra i viaggiatori alla ricerca di una meta ricca di storia, ma anche di panorami incantevoli: la vista dei palazzi moderni sullo sfondo delle antiche piramidi e del deserto è sicuramente molto affascinante. Nel corso di una vacanza in Egitto, questa città è un must anche per le tante cose da fare e da vedere. Non si può assolutamente perdere una visita al Museo del Cairo, soprattutto se si vuole approfondire la conoscenza della cultura egiziana. Questo edificio si trova in una posizione centrale della città, ai margini della popolare Piazza Tahrir. È molto facile da raggiungere anche con i mezzi pubblici.

Inaugurato nel 1902, questo museo fu costruito al solo scopo di ospitare i reperti dell'Antico Egitto rinvenuti nel corso degli scavi. Al suo interno si trova la più grande collezione di storia archeologica dell'Antico Egitto al mondo. Il museo egizio del Cairo ospita oltre 120.000 reperti storici, tra cui il contenuto della tomba di Tutankhamon (tra cui figura anche l’iconica maschera d’oro) e la maggior parte delle mummie rinvenute dal XIX secolo in poi.

I reperti che si possono ammirare all’interno del Museo Archeologico del Cairo vanno dall’inizio dell’Antico Regno (circa 2700 a.C.) fino al periodo greco-romano. La parte del museo dedicata a questo percorso cronologico si trova al piano terra, e fornisce un ottimo approfondimento sulla maggior parte della storia antica dell'Egitto. L’edificio si sviluppa su due piani: a differenza del primo, il secondo è organizzato in modo tematico. Gran parte dell'area è occupata dall'esposizione del contenuto della tomba di Tutankhamon, compresa la sua famosa maschera funeraria. Ma ci sono ancora tantissime cose da vedere all’interno di questo museo spettacolare. Ecco di seguito quali sono i reperti più importanti del Museo Egizio del Cairo in Egitto.

Maschera del faraone Tutankhamon

Il reperto più famoso del Museo Egizio del Cairo è la maschera d'oro del faraone Tutankhamon, risalente alla XVIII secolo. È forse anche uno dei manufatti più rappresentativi di tutta l’arte dell’Antico Egitto; è, di certo, uno dei più famosi. La maschera fu scoperta da Howard Carter nel 1925, all’interno della Valle dei Re. Sulla maschera e sull’intero corredo funebre del faraone gira ogni genere di leggenda, tra cui una maledizione che ha colpito gli archeologi impegnati negli scavi. La maschera è stata realizzata in oro e pietre preziose, e pesa circa dieci chili. Sul retro è inciso un incantesimo di protezione. Nella parte superiore, invece, si possono ammirare le insegne reali del cobra e dell'avvoltoio, che simboleggiano il dominio di Tutankhamon sia sul Basso che sull'Alto Egitto. La maschera e tutti i reperti presenti nella sala sono molto delicati, suscettibili alla luce. Anche per questo, l’intera zona è in penombra. Anche per questo è vietato scattare foto. La sala contiene anche la spettacolare bara interna di Tutankhamon, oltre a gioielli e altri oggetti trovati all'interno della tomba. Visitare il museo del Cairo e questa sala in particolare, ammirare da vicino gli intricati dettagli della maschera e tutti i gioielli di questo grande faraone ti daranno modo di capire da vicino la maestosità e la grandezza dell’arte di questa cultura antichissima.

Statua di Djoser

La statua in pietra calcarea di Djoser rappresenta uno dei manufatti più antichi del museo. È la più antica statua a grandezza naturale che sia stata ritrovata finora. Fu scoperta durante gli scavi del 1924-1925, nel sito di Saqqara, dove ancora oggi se ne può ammirare una copia in gesso. La statua raffigura il re Djoser, che regnò nella III dinastia e fu una figura indispensabile nell’evoluzione dell’architettura egiziana; la piramide a gradoni di Saqqara, la più antica costruzione colossale in pietra dell'Antico Egitto, fu costruita sotto il suo regno. L’opera è una statua “ka”, che per gli Antichi Egizi aveva lo scopo di fornire un luogo di riposo per lo spirito vitale (il “ka”, appunto), del defunto. Proprio per questo la statua fu trovata in un serdab: una camera sigillata con un solo piccolo foro che la collegasse all’esterno, per permettere all’anima di muoversi liberamente. La statua era finemente dipinta, ma è stata in parte rovinata dal tempo e dall’esposizione all’aria. È ancora possibile notare un accenno di baffi dipinti sul labbro superiore della statua. È molto probabile che la statua fosse decorata anche con delle pietre preziose.

Triade di Micerino

Quando si parla di reperti dell’Antico Egitto, la maschera di Tutankhamon è la prima immagine che salta alla mente; la seconda, spesso, è quella della splendida statua nota come “Triade di Micerino”. Questa splendida scultura si divide in tre figure: al centro si trova il re Micerino (o Menkaure, costruttore della più piccola delle piramidi di Giza), che si distingue per la corona dell'Alto Egitto; a sinistra si trova Hathor, dea del cielo e madre divina; a destra, invece, si trova Anput, divinità protettrice dell’omonima provincia. La triade è notevole per la simmetria delle figure e l’attenzione ai dettagli anatomici. È una delle cinque triadi rinvenute da George Reisner all’inizio del ‘900 nel Tempio della Valle di Micerino, a pochi passi dalle famose piramidi di Giza. La raffinatezza dei dettagli, il leggero movimento delle statue (il re Micerino sembra sospeso nell’atto di fare un passo avanti) e la solennità delle figure lo rendono un elemento di grande fascino all’interno del museo.

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