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Se si dovessero scegliere tre aggettivi per descrivere la Tanzania probabilmente “selvaggia, selvaggia, selvaggia” sarebbe una scelta ragionevole. Parlano i numeri: 14 parchi nazionali per 42.000 chilometri quadrati, 28 grandi aree faunistiche, centinaia di piccole riserve protette, a testimonianza di un grande patrimonio naturale e di una grande consapevolezza dell’importanza della sua tutela. Parlano i nomi: il parco del Serengeti, il cratere dell’Ngorongoro, la vetta del Kilimanjaro, la riserva di Selous, il lago Tanganica. Un pantheon di miti naturalistici raccontati da decine di reportage d’avventura, oggi paradisi per viaggiatori innamorati della natura selvaggia e degli sporti più adrenalinici.
Dal punto di vista storico, la Tanzania ha molto in comune con i suoi paesi confinanti, Kenya e Mozambico. È un paese rivolto ad est, sull’Oceano Indiano, e le sue coste e le sue isole sono state per secoli terra di conquista di navigatori e commercianti arabi e dei loro sultanati islamici. Nell’interno etnie khoisan e bantu si contendevano il dominio del territorio. Gli europei si affacciarono in maniera rilevante nel diciannovesimo secolo con le grandi esplorazioni di tedeschi e britannici. Ecco i 5 parchi più belli della Tanzania.
Serengeti
In swahili significa “pianura sconfinata”: il Serengeti, il parco più famoso della Tanzania, occupa un territorio di circa 14.700 kmq, con altitudini che variano dai 950 ai 1.850 metri sul livello del mare. Una ricca varietà di ambienti, dalla pianura erbosa alla tipica savana con le acacie, dalle colline del nord alle rocce granitiche (kopjes), ospita la più grande concentrazione di animali che raggiunge l’apogeo al momento della migrazione: circa 1,5 milioni di gnu che percorrono ogni anno un tragitto di circa 1.000 km arrivando fino al parco del Masai Mara per poi ridiscendere nella piana del Serengeti. Solo qui è possibile vivere l’emozione che regala la vista di milioni di animali che vivono in totale libertà: gnu, zebre, gazzelle, impala, giraffe, elefanti, leoni, leopardi, ghepardi, iene, sciacalli, ippopotami.
Cratere Ngorongoro
Chiamato anche “Giardino dell’Eden” o “Ottava Meraviglia del Mondo”, ha un’area di 265 kmq con un diametro di 16 km. Spettacolo unico al mondo per il paesaggio, per la varietà e l’abbondanza di animali: leoni, ghepardi, gnu, gazzelle, elefanti, bufali e rinoceronti. Il bordo del cratere è a circa 2.200/2.300 metri di altezza. Le Gole Olduvai fanno parte di quest’area e sono costituite da un canyon lungo circa 50 km e profondo 90 metri; chiamate la “culla dell’umanità”, sono state teatro di importantissimi ritrovamenti fossili che risalgono ad oltre 2 milioni di anni fa. All’interno della riserva naturale di Ngorongoro in cui è inserito il cratere, in un’area di circa 8.300 kmq, vivono i Masai con le loro mandrie.
Tarangire
Situato a circa 115 km da Arusha si estende per 2.589 kmq a circa 1.100 metri d’altitudine. Nato nel 1970 per proteggere gli elefanti che durante la stagione secca si concentrano sulle rive del fiume omonimo, questo parco offre un incantevole panorama con le sue colline verdeggianti dove si possono ammirare bufali, elefanti, orici, zebre, giraffe, cobi, leoni, iene, sciacalli e tantissime specie d’uccelli.